Messa solenne – Festa del patrono San Sebastaiano

duomo

DUOMO DI BRACCIANO – DOMENICA 4 MAGGIO 2013 – ORE 10:00
Messa solenne

  • Ingresso: Noi canteremo gloria a te – Louis de Bourgeois
  • Kyrie – Missa de Angelis – W.Menschick
  • Gloria – Missa de Angelis – W.Menschick
  • Alleluja solenne
  • Offertorio : Locus Iste – A.Bruckner
  • Sanctus – Missa de Angelis – W.Menschick
  • Dossologia : Amen solenne
  • Agnus Dei – Missa de Angelis – W.Menschick
  • Comunione: O sacrum Convivium – L.Perosi
  • O salutaris Hostia – Josquin de Près
  • Halleluja – Haendel

San Sebastiano

Dipinto di S.Sebastiano conservato nel Duomo di S.Stefano

Il patrono di Bracciano è San Sebastiano.
Attualmente la Celebrazione avviene la prima domenica di Maggio e il 20 Gennaio.

Dopo la Messa Solenna celebrata nel Duomo di Santo Stefano, insieme alle varie autorità e allo stendardo del Comune, un corteo in processione si snoda lungo le vie del paese. Nel pomeriggio, invece, in Piazza IV Novembre (Piazza del Comune) suonerà la banda musicale del paese.

Storia di San Sebastiano Martire

Nacque a Narbona, una città francese, verso l’anno 256 d.C. da una famiglia illustre.
Perse il padre ancora giovane e crebbe sotto gli insegnamenti cristiani di coraggio e di generosità infertigli dalla madre.
Partì per Roma, in difesa dei cristiani perseguitati, in special modo per cercare di impedire che fossero costretti abiurare.
Si arruolò nell’esercito e divenne Alto Ufficiale così da poter esercitare, con il favore di essere nella milizia, il suo compito di missionario della Fede. Ma, compiendo la sua missione, venne tradito da un cortigiano che svelò a Diocleziano, Imperatore dell’epoca che aveva molto in odio i cristiani, la religione di Sebastiano.
Sebastiano venne chiamato dall’Imperatore a discolparsi ma egli, che odiava mentire, raccontò la verità e venne condannato a morte, portato sul Palatino venne legato ad un albero e bersagliato da frecce. I soldati credendolo morto lo lasciarono sul luogo, ma non era morto. Alcuni servi lo portarono dal prete Policarpo che lo curò le grazissime ferite. Ormai conscio della sua missione, Sebastiano, tornò da Diocleziano e lo esortò a pentirsi per salvarsi dall’ira del Signore ma l’Imperatore risposte violentemente facendolo fustigare e poi annegare nella Cloaca Maxima.

Storia della Festa

Questo evento ha una tradizione antichissima, basti pensare che i primi documenti che riportano notizie sullo svolgimento, risalgono al 1554, all’epoca del Duca di Bracciano, Paolo Giordano Orsini.

Alcuni documenti del 1627 e 1927, riportano come data di celebrazione il 20 Gennaio. L’evento era allora celebrato con uno schema ben delineato: lettura di vespri, una messa solenne e, infine, una processione.
Da un testo del 1779 risulta che la festa veniva celebrata la prima domenica di Maggio, per volere popolare, ciò è probabilmente dovuto al fatto che tutte le feste venivano spostate in un periodo più caldo, non essendoci mezzi efficaci, come quelli moderni, per il riscaldamento.
Le prime notizie sullo svolgimento della festa sono del 1554 in un testo del 5 Maggio, con cui si elogiava lo svolgimento della messa ed il martire nella sua gloria.

Il documento del 1554

Il primo Maggio 1558 venne preso un provvedimento importante, per quanto riguarda la scelta del signore della festa, il quale era desiganato tra i dodici signori imbossolati. Una volta individuato il signore, egli doveva rimanere in carica per 12 anni e non doveva più pagare dazi camerali e comunali ma, in caso di rifiuto, il signore doveva risarcire un’ammenda 50 scudi.
La “Festa di Maggio”, come era stata definita nel documento del 1554, fu abbandonata e poi ripresa nel 1571, festa che costò la somma di 50 Scudi, abbiamo anche la testimonianza, che durante il periodo della dominazione napoleonica (1813) la festa patronale di celebrò comunque, anche se insieme alla festa per l’incoronazione di Napoleone.
Nel 1574 la festa era curata da una confraternita Braccianese,chiamata “Misericordia e di San Sebastiano”, che si occupava dell’assistenza ai condannati a morte e dei pellegrini; era protetta dal Duca Orsini e in un documento del 1574 si discute anche di come venissero mantenute le spese perché non diventassero eccessive.
La festa era finanziata dalla comunità, ma la cifra cambiava ogni anno a causa delle condizioni economiche; in quel periodo venivano anche organizzati palii (nel 1621 si spesero 40 scudi per organizzarli), fiere (nel 1614 il Duca di Bracciano decise di organizzare una fiera come a Viterbo, in quell’epoca), corse di cavalli, sfilate, messe cantate e concerti.
Nel 1700 si cominciano a recitare delle commedie durante la festa patronale e nell’800 questo evento ebbe una fioritura particolare, grazie al cospicuo finanziamento del comune alla celebrazione e alla maggiore solennità alle processioni. Attualmente il festeggiamento è ancora molto sentito dai cittadini Braccianesi.

fonte: www.turismobracciano.com